il potere è nelle tue mani
Quello di cui sei consapevole lo puoi controllare.
Quante volte ci sentiamo impotenti, quante volte ci sentiamo di non avere il giusto spazio necessario per poter agire.
Prendi fiato, fai si che questo spazio si allarghi sempre di più, si ampli e ti permetta di darti potere decisionale. Perchè solo allora riuscirai a non sentirti schiacciato dagli “impulsi”.
Spesso succede che sentiamo di non avere il potere perché, pensandoci bene, ci rendiamo conto che ciò che ci “comanda” non siamo noi stessi a pieno, ciò che sentiamo di essere, ma ciò che ci hanno sempre detto essere. Quante volte un’etichetta ci ha definito e quante volte siamo arrivati a rispecchiarcisi. Quanto l’etichetta del, per esempio, “sei compulsivo”, “sei incostante”, “sei troppo debole”, “non ce la farai mai”, “sei troppo emotivo” ci sono state appiccicate addosso: così tante volte che finiamo per crederci anche noi. E più ci viene ripetuto, più la distanza sulla nostra reale capacità di azione si accorcia. Chi sono e chi penso di essere? Perchè quando sai chi sei e ciò che fai, lo spazio, metaforicamente (e forse non solo?) è grande e in questo caso un commento esterno fa meno rumore, come se ci fosse un eco: prende piede laddove c’è un vuoto.
Perchè poi si finisce per pensare che se tanto è questa la mia condizione abituale, di non avere costanza, di non riuscire mai a raggiungere obiettivi, di essere troppo emotivo, e così via, io mi arrendo e non cerco nemmeno la forza di contraddirla! Così allora il pensiero che insorge è: fammi almeno avere una gratificazione momentanea, un input che mi dia “beneficio” istantaneo. Beneficio scritto virgolettato perché è una trappola, se lo osserviamo a fondo contribuirà solamente a indebolirci. Perchè questo va ad alimentare chi pensi di essere e così facendo finisci per allontanarti sempre di più da te stesso.
Più cerco un conforto all’esterno, più avrò bisogno di questo conforto per tranquillizzarmi, così che aumenterà la mia dipendenza e la dose di cui avrò bisogno.
Riflettiamo: perché viene voglia di mangiare un sacchetto intero di patatine o di affondare il cucchiaio più volte nella Nutella? Perchè spesso sento un malessere, ad esempio una situazione di ansia dettata dal non controllo; il non controllo di situazioni esterne, ma anche il non controllo di quello che sento, che mi spaventa. Se ci pensiamo, quando c’è una frustrazione, in pochi riescono a stare. Così crediamo di fare una scelta consapevole e liberatoria gettandoci sul cibo, così che “ecco! Almeno qui ho una gratificazione” , ma è un Bias di approccio: sappiamo consapevolmente che ci farà stare male o che successivamente farà sentire in colpa, perché avevamo deciso, ad esempio, di seguire una dieta o semplicemente di ridurre gli eccessi, che sarebbe stata l’ultima volta, ma ciò nonostante cediamo a questo desiderio, a questo bisogno. Ed è qui che si riduce sempre di più lo spazio tra ciò che è conscio e ciò che è inconscio, ciò che vogliamo veramente da ciò che pensiamo di volere, se lo continuiamo a permettere. Ci sarà un momento in cui non ci renderemo nemmeno conto di agire mossi da questa spinta: tutte le volte che sentiamo un bisogno in modo così violento, viene meno la nostra capacità di scelta. Perchè saremo mossi unicamente da questo. Quando ci personifichiamo con il nostro bisogno non abbiamo lo spazio per agire, noi siamo il bisogno, siamo accecati, siamo come un surfista sull’oceano che decide di lasciarsi travolgere. Il bisogno è l’oceano e noi non abbiamo potere.
Questo è il modo in cui vogliamo vivere? In balia, inermi, passivi? Oppure vogliamo iniziare a coltivare quello spazio? Lo spazio è vita, lo spazio è ciò che ci consente di vedere la vera essenza delle cose, persino la nostra, solo che spesso è troppo offuscata da chi ci dicono che siamo e chi noi stessi pensiamo di essere. Concediamoci di non perderci. La cosa fondamentale è iniziare, poco alla volta. Basta imparare a respirare, provare a fare una sessione di respirazione di 5 minuti al giorno, tutti i giorni, aiuta ad allenare la nostra consapevolezza. Quando pensi di non farcela fermati. Cerchiamo di ritagliarci questi 5 minuti, anche inizialmente controvoglia, perché apre la strada alla forza della perseveranza e tenacia. Bastano 5 minuti al giorno per iniziare! Se ti va ti spiego come!
Ciao, alla prossima!